venerdì 30 dicembre 2011

Voci per la solidarietà: Così diversi, così uguali - IIIA

La classe IIIA per l'occasione della festa "Voci per la solidarietà", ha deciso di scrivere insieme una drammatizzazione.


In classe si parlava fin dai primi giorni di scuola, di diritti, dell'uomo come del fanciullo: leggendo la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 e ragionando su quanto quegli articoli fossero ancora attuali, i ragazzi hanno deciso di scrivere un piccolo testo teatrale, in cui si tessessero sotto forma di dialogo le diverse doléances di un ragazzo benestante e di un ragazzo da adottare.
E così, in classe, ci si è immedesimati ora col RAGAZZO A (= ragazzo di un Paese in Via di Sviluppo), ora col RAGAZZO B (=ragazzo di un Paese benestante).


Quello che è emerso, durante la stesura, è che, nonostante le diverse storie, le diverse ambizioni, le diverse speranze, i due mondi sono assolutamente uguali nel diritto al rispetto.


Dono a voi il testo della drammatizzazione, ben interpretata a Teatro da Alex Bojor, nei panni del RAGAZZO A e da Tiberio Carp, nei panni del RAGAZZO B:


(sperando di avere quanto prima il video della serata, sarà ovviamente caricato qui)

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COSI' DIVERSI, COSI' UGUALI

Entra in scena Alex vestito con abiti da lavoro.

Alex: Sono stanchissimo, lavoro da stamattina all’alba senza neanche una sosta e solo un pugno di riso per pranzo.

Entra Tiberio, con le patatine aperte e un pallone sottobraccio:

Tiberio: Avevo una voglia di patatine… Sono così buone dopo la pizza.

Alex: Spero solo che questa sera mi paghino giusto: a casa c’è così bisogno.

Tiberio: (si è seduto per terra a gambe incrociate con patatine e pallone davanti, squilla il telefonino e B che dice) Ricarica al più presto per non rimanere senza parole! Accidenti! Mi è di nuovo finito il credito!

Alex: (rivolto al pubblico) Che pagherei per poter cambiare vita, per poter andare a scuola, per avere un futuro migliore… (e rimane immobile a guardare il pubblico).

Tiberio: NOOO!! Domani è lunedì! Uffa! Che pizza! Un’altra settimana di scuola! E chi la regge?! Sai che darei per non andare a scuola e dormire fino a tardi! (e rimane immobile come Alex)

Alex: Vorrei avere del tempo libero per giocare, per divertirmi, per coltivare delle amicizie.

Tiberio: Se solo potessi avere più tempo libero me ne starei in santa pace sul divano a giocare alla Play o a palleggiar alla villa (inizia a palleggiare e il pallone va dall’altra parte).

Alex: Ma cos’è questo? Lo riconosco! Ne cucino di simili quando andavo in fabbrica!

Tiberio: Hey, mi ridai il pallone per favore?

Alex: Si si, eccolo, scusami!

Tiberio: Ma perché sei vestito così? E che cosa stai facendo?

Alex: Sono i miei abiti da lavoro. E tu come mai sei in giro?

Tiberio: Oggi è domenica, non vado a scuola!

Alex: A scuola? Beato te!

Tiberio: Beato? Sapessi che scatole: tante ore a sentire le spiegazioni! Tutti i giorni la stessa cantilena!

Alex: Come fai a non renderti conto di quanto tu sia fortunato. Neanche immagini quanto sia importante imparare cose nuove, per migliorare il tuo futuro e le tue conoscenze, imparando a ragionare con la tua testa e non con quella di altri che ne sanno di più.

Tiberio: Ma cosa dici?

Alex: So di cosa parlo, perché so che vuol dire non andare a scuola e non avere occasione di garantirmi un futuro migliore, di imparare ad esprimere la mia opinione e di costruirmi da solo, mattone dopo mattone la mia vita.

Tiberio: Wow! Potresti fare il professore!

Alex: Scherza, scherza, intanto la mia vita è più dura della tua. Non ti alzi con il sorgere del sole, tu il pomeriggio hai il tempo libero per divertirti e giocare con i tuoi amici e la sera hai l’affetto dei tuoi genitori che non essendo molto stanchi possono dedicarti parte del loro tempo.

Tiberio: Ehm! A me queste cose sembrano così normali e tu invece le fai sembrare speciali. Ora che me lo dici… Comincio un po’ a rifletterci anch’io.

(Alex abbraccia Tiberio)

Alex: Vedi siamo tanto diversi: veniamo da paesi diversi e realtà diverse, ma pensaci bene, secondo te non abbiamo delle cose in comune?

Tiberio: Non capisco, di cosa stai parlando? Io non vedo cose in comune fra me e te.

Alex: Quello che ci accomuna non si può vedere, è insensibile agli occhi, perché è dentro di noi… E si chiama RISPETTO.

Tiberio: Non ci avevo mai riflettuto prima e adesso che ci penso… E’ vero!

Alex: (Alex si avvicina a Tiberio) Vedi? Abbiamo abiti diversi, visi diversi e storie diverse, ma dentro di noi abbiamo lo stesso cuore da bambino, un cuore che va rispettato… E purtroppo non è sempre così.

Tiberio: Ci vorrebbe qualcosa che impedisse queste crudeltà, qualcosa… Qualcosa di scritto.

Alex: Di scritto? Ma io non so scrivere! Sapessi farlo!

Tiberio: Non ti preoccupare, ci penso io! (Tiberio prende un quaderno e una penna che sono sul palco e si siede a gambe incrociate e si siede sul palcoscenico) Dai siediti vicino a me! Vedi questa? (mostrando la penna) sarà la nostra arma per difenderci da ogni ingiustizia.

Alex: (Alex si siede) Si si, mi piace l’idea! Per me… Il primo diritto che ogni ragazzo dovrebbe avere è quello dell’affetto, cioè alle coccole, all’amore, ad avere le attenzioni.

Tiberio: Hai ragione, (scrive) è importante avere la comprensione e l’ascolto. Solo così si può crescere uomini e donne SANI. (Guardando la palla e facendola ruotarla un po’) e poi ogni fanciullo, ovunque si trovi, in un paese ricco o in un paese povero, deve poter giocare, divertirsi, scherzare con gli amici nel suo tempo libero.

Alex: (sospirando) Quanto pagherei per dare due calci a questo pallone, il diritto al gioco è importantissimo! Altroché! (guardando il foglio) Ehy, però, che bella scrittura che hai!

Tiberio: Eh si! Lo devo ammettere, tutto merito della scuola. Se ho imparato a scrivere e ancor prima a pensare. Spesso mi lamento, ma adesso che ho conosciuto te, mi rendo conto della fortuna che ho e l’istruzione dovrebbe essere un diritto di tutti e non solo di alcuni fortunati.

Alex: Ne parlerò con i miei compagni di lavoro, anche loro devono sapere di avere dei diritti e più di tutti devono sapere di avere una dignità che va tutelata, che è SACRA e INVIOLABILE!

Tiberio: E’ si, penso che le parole chiave siano RISPETTO DELLA DIGNITA’ E DELLA VITA. (Alex e Tiberio guardano con soddisfazione il foglio)

Alex e Tiberio: Abbiamo gettato le basi per un mondo migliore.

Alex: Lo firmiamo?

Tiberio: Si, direi proprio di SI (firmano)

(Alzandosi in piedi guardano il pubblico)

Alex e Tiberio: E voi? Non lo volete firmare? 

(scendono lateralmente dal palco e distribuiscono al pubblico la raccolta dei diritti scritta dalla IIIA; terminata la consegna, escono dal retro).

Fine




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