mercoledì 21 dicembre 2011

Ancora adolescenza allo specchio- IIIA

Dopo aver letto insieme le poesie della Sciancalepore e dalla Szimbroska, abbiamo continuato (è il caso di dirlo) a riflettere...sullo specchio, riflettendo sull'immagine che i ragazzi hanno di sé.


Dopo aver de-scritto il loro volo, dopo aver dialogato con l'altro sé adulto o bambino, stavolta i ragazzi...hanno parlato con il loro specchio...con l'immagine attuale di sé che gli restituisce lo specchio.


Cosa pensano di sé, infatti, i ragazzi quando si guardano allo specchio?


Per rispondere a questa domanda, abbiamo letto 3 tipi diversi di testi, scritti da ragazzi o poeti:


1) per primo, abbiamo letto partito da un bel brano, estratto da "Papà, mamma e prof" di Silvia Mardegan, nella quale la scrittrice (psicologa) ha raccolto i brani che alcuni alunni avevano fatto a partire dalla traccia "Alcune volte, vorresti essere diverso/a da come sei...": il brano che abbiamo letto in fotocopia, era l'elaborato di Angela, una quattordicenne che discuteva letteralmente col suo specchio, stanco di vederla sempre lì davanti a sistemarsi...


-Di nuovo?! E' la sesta volta nel giro di dieci minuti che passi di qua e ti fermi a guardarmi. Ma sei così insicura di me, della tua cara immagine?
-Ma chi ti ha interpellata? chi ti ha detto di immischiarti? Ti ho forse chiesto un parere? E poi cosa vuoi...sto uscendo...devo controllare se tutto è "OK"
-Ma guardala lì..."Deve controllare che tutto è OK...Lo vuoi sapere cosa penso? Lo vuoi sapere?
-Ah, adesso pensi anche?! No, comunque non mi interessa saperlo.
-Va beh, ma io te lo dico lo stesso. Ecco penso...penso che forse ti piacerebbe cambiarmi.
-Per quanto sei antipatica, di sicuro!
-No, non intendevo questo, io sono molto più di quella semplice immagine che stai vedendo. Io sono come sei...
[...]


2) siamo poi passati alla lettura di un testo "simile" a quello della Mardegan, ma anche a quello della Szimbroska. Si tratta di una poesia di Guido Gozzano, "L'immagine di me voglio che sia":


L'immagine di me voglio che sia
sempre ventenne, come in un ritratto;
amici miei, non mi vedrete in via,

curvo dagli anni, tremulo, e disfatto!
Col mio silenzio resterò l'amico
che vi fu caro, un poco mentecatto;

il fanciullo sarò tenero e antico
che sospirava al raggio delle stelle,
che meditava Arturo e Federico,

ma lasciava la pagina ribelle
per seppellir le rondini insepolte,
per dare un'erba alle zampine delle

disperate cetonie capovolte...


E già, anche gli adulti non hanno poi un così bel rapporto con il loro corpo! Anche loro inseguono dei sogni, come quello dell'eterna gioventù (basti guardare l'età  e i corpi dei personaggi dello spettacolo, per esempio). Anche gli adulti, insomma, non hanno un bel rapporto con lo specchio...

3) infine, abbiamo letto...lo specchio adolescente forse più famoso della letteratura per ragazzi: Il Diario di Anna Frank. Abbiamo letto i passi in cui Kitty raccoglie lo sfogo della piccola e inconsapevole Anne, che sbotta nei confronti della propria famiglia, che ha di lei un'immagine perennemente...piccola (brani del 30 gennaio e 11 luglio 1943, 22 gennaio 1944).



Ogni brano è stato letto e socializzato attraverso discussioni, dibattiti e riflessioni personali.




Ecco alcuni testi che sono scaturiti...da questo lungo percorso allo specchio.

Buona lettura
(quando i ragazzi avranno consegnato tutti i lavori, provvederò ad una raccolta più fruibile on line)

Prof Galizia
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C’è QUALCOSA DENTRO DI ME? 


-Ecco, sono sempre la solita! Come appena alzata, è impossibile! Mascara, matita e lucidalabbra e solo questo ottengo? E che capelli!-

- E’ da stamattina che impugni quella “santa” spazzola e ti “strigli” quei poveri capelli! Lasciali liberi, lasciali respirare! Sembri Morticia della famiglia Addams!-

- Che ti impicci? Io mi vedo cosi! Ti ho chiesto, forse qualche parere? Chi sei e cosa vuoi da me?

- Aspetta…non andartene…

- Sbrigati, devo uscire! Non posso perdere tempo con una mia immaginazione che neanche esiste…-

- Io esisto…Sono dentro te… Io sono te!-

- Ma che dici? A te è andato di volta il cervello…aspetta, tu neanche ce l’hai un cervello!-

- Puoi offenderti quanto ti pare, ma…-

- Come offenderti? Non capisco…-

- Ancora? Non capisci? Sono il tuo riflesso, sono la tua immagine… Sono te!-

- Va beh, già lo so come sono… non c’è bisogno che me lo ripeti…-

- Proprio non vuoi capire? Alza la testa, guardati… cosa vedi?-

- Ovvio, vedo il mio corpo, i miei capelli, il mio volto…-

- E poi?-

- E poi cosa? Cosa vuoi dire?-

- Non sono soltanto il tuo riflesso, guardati…Davanti allo specchio riflette anche il tuo “mondo interiore”! C’è un posto dentro te in cui fa freddo… il posto in cui nessuno ha mai guardato!-

- Ne sei proprio sicura?-

- Almeno io sono sicura, te invece? Perché sei sempre cosi insicura di te stessa? Io vedo una bella ragazza davanti allo specchio, sia fuori che dentro!-

- E chi te lo dice che sono bella? Quando mai qualcuno mi ha mai detto una cosa del genere?-

- Fidati di te stessa, Costanza! Io ti vedo sempre davanti a questo “santo specchio” cerchi sempre di modificarti, vuoi assomigliare a chi ti sta intorno, ti porti con te una maschera, ti nascondi dietro di “lei”...-

- Lo devo ammettere… sono in conflitto con me stessa… vorrei superare i limiti del mondo…vorrei liberarmi dalle regole… vorrei essere quel tipo di ragazza accettata e amata da tutti, diversa, forse speciale attraverso il trucco, il pettinare e il vestire, vorrei cambiare me stessa… ma il mio carattere è un carattere speciale e nessuno, nessuno lo potrà mia cambiare!-

- Ecco, vedi? Ci sei arrivata da sola! Volevo farti capire proprio questo… Sei sincera, sei convinta di te stessa! È questo che vorrebbe avere una persona! La sincerità è la cosa più importante… non importa l’estetica…importa essere se stessi… e non c’è di niente al mondo!-

- Grazie di tutto, mi hai fatto capire la vera importanza della vita, adesso si che ho trovato il mio lato nascosto, un angolo del cuore che non conoscevo… la ragazza dello specchio sono io!-

- Ricordati sempre di non cambiare mai, di restare SEMPRE quella che sei…!-

- Ne farò tesoro, mi sono liberata da un peso che portavo sempre con me! Adesso, posso finalmente riprendere il mio volo, realizzare i miei sogni, godermi la vita! Sono la persona più felice di questo mondo ed io mi piaccio cosi come sono! Nessuno, mai può cambiarmi!!-

Costanza Testa



E se ci fossero due me? 

- Specchio, specchio delle mie brame, chi ero? Chi sono veramente? E chi sarò un giorno?

- Posso dirti che una volta eri antipatica, come lo sei ora. Ma quante altre volte dovrò dirti che non ho una palla di cristallo e che non predico il futuro?!?

- Uffa, sei sempre la solita isterica! Potresti, magari, provarci a darmi una risposta.

- Se io sono isterica, lo sei anche tu, cara. Io sono te, tu sei me e, anche se è una palla, non posso cambiare la realtà.

- Io non sono isterica quanto te. Sono una persona socievole, ho tanti amici che mi vogliono bene e...

- E ne sei proprio sicura?

- Si cer... No, non è così...

- Vedi? Vuoi essere sempre quella persona forte, che spacca tutto, che non ha paura di niente, che va avanti in qualsiasi situazione; in realtà, però, io sono il riflesso delle tue paure, della tua ingenuità. Tu hai paura del mondo, della vita, di ciò che sei e di ciò che sarai, anche se vuoi nasconderlo a tutti i costi.

- Non è vero.

- Oh si, si che è vero. Perché allora ogni volta che mi guardi storci la bocca? Forse vorresti lasciare tutti i tuoi difetti a me. La verità è che non ti accetti come sei.

- Non dire cretinate.

- Andiamo, sii sincera con te stessa, almeno per una volta. Cos’è che vorresti fosse diverso in te?

- E va bene.. Vorrei avere dei capelli neri e ricci come quelli di mio padre; degli occhi azzurri, tendenti al verde; un naso più piccolo; la...

- Lo vedi? Non sei abbastanza sincera con te stessa. Ti nascondi dietro la paura di ammettere le tue paure. E che ne dici di quel caratterino che ti ritrovi?

- Parla per te.

- Se parlo per me, parlo anche per te. Ammetti ciò che non vorresti di te. Se non sei sincera con te stessa, non riuscirai ad essere sincera neanche con gli altri.

- Ok, ok! Vorrei essere più sicura di me, perché anche se lo dimostro, non lo sono; vorrei avere meno debolezze, paure; vorrei anche imparare ad amarmi di più.

- Bene bene. Stiamo cominciando a sbloccare quest’anima tormentata.

- Non mi resta altro da fare che ignorare il tuo sarcasmo e ammettere le mie insicurezze.

- Ci siamo riusciti, alleluia! Non serve a nulla cercare di essere ciò che non si è. Sarebbe un esistenza inutile.

- Ogni tanto riesci anche a dire qualcosa di sensato...

- A cosa servirebbe essere il “copia e incolla” di qualcun altro? Il mondo è bello perché vario. Ognuno è diverso ed è bello così com’è.

- Come sei poetica.

- E se a qualcuno non piaci, non devi cambiare per lui, ma semplicemente, vuol dire che non ti merita.

- Per una volta sarò costretta a darti ragione, ma non ti ci abituare.

- E come mai oggi siamo così accondiscendenti? E’ forse successo qualcosa in particolare?

- No, ho solo iniziato a dare spazio a ciò che dice il mio cuore. Dici che sia una cosa sbagliata?

- No, hai solo iniziato a mandare ossigeno al tuo cervello dormiente.

- Ah. Ah. Ah.

- Lo so, sono divertentissima.

- Non fare la spiritosa, è un momento delicato, questo.

- Sto cercando di ironizzare la tua crisi esistenziale.

- Ti ricordo che sei stata tu a provocare questa “crisi esistenziale”, come la chiami tu! Poi non c’è alcun bisogno di ironizzare!

- Calmanti e smettila di fare quella faccia che ti rende ancor più brutta di quel che sei... Ok, ok! La smetto!

- Vedo che hai interpretato la mia espressione.

- Immagina che, specchiandoti, non trovassi più me, ma un’altra immagine.

- Oh, sia lodato il cielo.

- Oh, andiamo. Parlo sul serio.

- A volte mi sorprendi.

- Non ti mancherei neppure un po’?

- Forse solo un pochino. Poi ci sarebbe anche il rischio di trovare qualcuno ancor più scontroso di te.

- Sarò anche scontrosa, ma mai quanto te.

- Basta. Ora mi hai stufato. Vado a cercare la mia identità da un’altra parte.

- Ciao “simpaticona”.

- Ciao cara. Felice della chiacchierata.


Elisa Carrarini




Ti fermi, ti giri, riguardi ancora e ancora

-Ti fermi, ti giri, riguardi ancora e ancora, come se ti sentissi insicura di te, della tua immagine, quando la smetterai??-

-Non sono libera di fare ciò che voglio? E poi chi ti ha chiamato?-

-Liberissima, solo che… se continuerai così finirai per consumarmi, davvero io non ti capisco più!-

-Non ascolto ciò che dice uno stupido specchio, che poi da quando in qua gli specchi parlano?!-

-Ma tu proprio non riesci a capire!...Quando la smetterai di controllare se i tuoi capelli sono abbastanza abboccolati in fondo, con la spazzola pronta; quando la smetterai  ogni volta che indossi qualcosa di controllare se stanno bene al tuo corpo, o se ti fanno troppo grassa; Quando? Quando la smetterai di dire “ho la cellulite” e di conseguenza cercare di non mangiare quando già sai che non ce la farai ; quando la smetterai di guardare la bilancia e non avere il coraggio di salirci per paura che il tuo peso aumenti sempre più, dimmi, quando?-

-Letto tutto il copione? …bravissimo! Ed io che continuo a darti ascolto! Basta, sparisci! E non inventare cose che non sono vere, perché sai che potrei buttarti da un momento all’altro no?!-

-Non ascolti è!...Pensaci e smettila di guardarti come fossi un alieno: non capisci che i capelli non sempre  verranno come li vorresti tu, o quando ti vesti, quando mangi, quando sei con l’idea di essere grassa, le cose non andranno sempre come le vorresti tu,  e a quel punto cosa fai? Ti rinchiudi in camera, sola senza nessuno a piangere la tua immagine?.. ”l’immagine di me voglio che sia..” Ma perché non riesci a capire che vai bene così come sei, senza immaginarti in un corpo che non ti appartiene, cerca di ascoltarmi..-

-Bastaaaa, ti prego non posso più sentirti, finiscila di fare la persona coraggiosa, perfetta, preparata, finiscila di fare il professore e io l’alunna, perché non devo imparare niente da te! Non mi interessa e poi non credo a queste cose…non mi importa,  ed ora lasciami in paceeee..!-

-Non sto assumendo proprio nessun ruolo, sei tu troppo orgogliosa, testarda da non sforzarti a capire! Non ti interessa? Ma io te lo dico uguale: inizia ad accettarti, quella è la chiave della tua insoddisfazione. Ti posso garantire che ti sentirai meglio, che ogni volta che avrai una visione di te sorriderai guardandoti. Poi vedrai  come  riuscirai piano piano a renderti conto che apparire per come sei è essere persone  vere, oneste ed è questo che ci vuole.  E’ importante nella vita, cercare di mostrare la tua personalità e soprattutto il tuo “io” interiore, il tuo carattere ,allora si che potrai vederti e renderti conto che sei perfetta così…-

-In questo modo vuoi correggermi, mettermi in difficoltà o ..cosa? E comunque piacere prima agli altri, riesce a farmi sentire sicura, ma non so perché …e il mio carattere, beh si quello sono in grado di cambiarlo o ancora meglio nasconderlo quando qualcuno dice “odio questo di lei, non mi piace per questo..” :fidati è così che oggi vanno queste cose…..!-

-Dimmi che stai scherzando perché a questo punto scherzo anche io..! Prima bisogna piacere a sé stessi,  poi gli altri dovranno accettarti per come sei, e a quel punto scoprirai i tuoi veri amici e le persone alle quali non risulterai simpatica nei tuoi modi…-

-Vorrei solo essere diversa, ho paura di “essere sbagliata” in qualsiasi movimento che faccio, ho paura di prendere il volo e poi magari cadere per poi non rialzarmi più.  Forse hai ragione, ma voglio non capire perché è impossibile riuscire ad accettare ogni parte di me che vorrei eliminare..-

-Nessuno di noi è “nato sbagliato”, è solo diverso dagli altri. Se non riesci a rialzarti, almeno hai avuto il coraggio aprire le ali e lanciarti, come in un precipizio dove poi magari sei precipitata, ma almeno sai di averci provato!...-

-Forse hai ragione…-

-Tutto qua?-

-Cos’altro devo dire..?-
-…-

-Proverò, proverò ad essere come sono, senza  alcuna maschera o insicurezza…giuro che proverò..-

-Provare?...io voglio sentire un altro verbo ehi!-

-Sarò?..-

-Esattamente..Sarai…-
Cecilia Bernardini



Me e l’altra me 

-Ancora? Sono venti volte che mi guardi! Esci da questa stanza e non tornare! Che c’è non ti piaccio? Sei così insicura della mia immagine?
-Ti ho chiamato? Ti ho chiesto qualcosa? Non mi pare, quindi taci! Devo uscire con i miei amici e sto controllando se è tutto a posto!
- Ma guardati! Devi controllare se.. ma finiscila. Lo sai cosa penso di te?
-Mi meraviglio di te sempre di più! Tu che pensi? Ma mi vuoi prendere in giro? E poi che mi importa di quello che pensi? Tienilo per te.
-Non prendermi in giro, penso molto più di te! Non mi interessa se vuoi saperlo o no, tanto te lo dico lo stesso.
-Ma finiscila, non sai nemmeno quello che stai dicendo.
- Penso che tu voglia liberarti di me, che tu voglia cambiarmi con qualcun altro!
-Certo che lo voglio. Mi sei antipatica.
-Sai che non intendo questo.
-Non so proprio di cosa stai parlando. Ti capisci sola. Lasciami stare, mi stai facendo perdere tempo. Devo uscire!
-Fermati! Torna qui. Guardati. Che cosa vedi?
-Cosa potrei vedere secondo te?
-Non ti sto prendendo in giro. Se tu facessi più attenzione, vedresti il tuo mondo, quella che sei e quella che vorresti essere.
-Io non lo vedo.
-Guarda meglio.
-Dovrei guardare quella che non sono?
-Pensaci.. Quella che non sei non sarai.
-Si, come la canzone di Ligabue.
- Il tuo cantante preferito.. Ma questo ora non c’entra. Tu vedi solo la mia immagine, ma se tu mi guardassi meglio senza aver fretta di scappare, vedresti chi vorresti essere.
-Ma la vuoi finire di mettermi in testa tutte queste strane idee? Mi piaccio così come sono, punto.
-Mi stupiscono queste tue parole, ma non ti credo. Non cercare una scusa per andare via, perché lo so che hai visto qualcosa.
-Non ho visto proprio un bel niente.
-Allora perché, prima, ti stavi guardando in modo strano? Non credo che tu voglia rimanere sempre così. Sei sicura che tu non voglia cambiare nulla?
-Vuoi saperlo?
-Sapere cosa?
-Hai ragione. Non mi piaccio! Vorrei cambiare qualsiasi cosa.
-Cosa vorresti che fosse diverso in te?
-Vorrei essere poco più alta, più magra, capelli neri e lunghi, occhi verdi o azzurri, essere diversa nel carattere.
-Cos’è che non va nel tuo carattere?
-Tutto! Me la prendo per qualsiasi cosa, ho paura di essere un peso per gli amici, che non vada per bene per loro.
-Perché dovresti essere un peso per loro?
-Non lo so, alcune volte mi comporto in modo strano, non so nemmeno io cos’è che mi prende.
-Te lo dico io, stai cambiando.
-Forse..
-Forse stai cercando di capire chi sei veramente, la tua identità.
-Proprio così. Vorrei essere qualcosa di unico, di speciale per qualcuno.
-Ma tu lo sei, è solo che tu non riesci a vederlo.
-In che cosa sarei speciale?
-In tutto. Nessuno potrà essere come te.
-Tanto meglio. Come potrebbe piacersi qualcuno come me?
-Ma perché sei così insicura di te stessa?
-Sono affari miei.
-Sto cercando di farti riflettere. Non mi trattare da stupida.
-Cosa potrei fare per migliorare?
-Prima cosa dovresti piacerti così come sei; seconda cosa devi avere più rispetto per te stessa.
-Sarà difficile…
-Devi provarci, altrimenti non ci riuscirai mai.
-Ci proverò.

Ilaria Tolomei



2 commenti:

Con la mente e con le mani ha detto...

Ragazze!! Siete assolutamente meravigliosamente brave...a guardarvi allo specchio!!! Vi prego...non dimenticate di insegnarlo anche agli altri..perchè..guardarsi allo specchio...è la cosa più...complicata che ci sia..e voi..onestamente siete proprio delle professoresse dell'osservazione!!! Ancora brave

Cristina Galizia ha detto...

Grazie mille Anna per le belle parole di incoraggiamento! E si, non posso che essere d'accordo con te: stanno..."riflettendo" davvero bene! Che vadano avanti sempre così.
Di nuovo grazie, a nome di tutti i ragazzi.
ciao prof!